Career Coaching: Strategie per una Ricollocazione Efficace
Hai bisogno di reinventarti professionalmente o stai affrontando un momento di incertezza lavorativa?
Career Coaching: Strategie per una Ricollocazione Efficace
Hai bisogno di reinventarti professionalmente o stai affrontando un momento di incertezza lavorativa?
Career Coaching: come ricollocarsi nel mercato del lavoro e trovare il lavoro giusto
In un mercato del lavoro in continua evoluzione, le transizioni di carriera sono diventate una realtà sempre più comune per molti professionisti. Che si tratti di una scelta personale o di circostanze impreviste, affrontare un cambiamento professionale può essere sia una sfida che un’opportunità di crescita all’ordine del giorno. Scopri come il career coaching può essere un supporto fondamentale per darti gli strumenti e le strategie per una ricollocazione efficace.
Cos’è il Career Coaching e come funziona?
Definizione e obiettivi del Career Coaching
Il career coaching è una metodologia di sviluppo personale in cui un professionista, il career coach, supporta il cliente, il coachee, nel raggiungimento di specifici obiettivi professionali. Questo processo parte da un’analisi volta a fare emergere le competenze acquisite a livello personale, per scoprire e valorizzare le potenzialità latenti dell’individuo, facilitando l’elaborazione di strategie efficaci per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Quando affidarsi a un career coach?
Le situazioni più comuni in cui il career coaching potrebbe essere la risposta sono:
- Hai il desiderio di riprogettare la tua Carriera
- Ambisci ad una nuova posizione lavorativa
- Hai perso il lavoro (e la fiducia in te stesso) e vorresti ritrovarli
Un percorso di career coaching, infatti, può essere utile quando ti senti bloccato nel tuo percorso professionale, quando non sei sicuro di seguire la strada giusta o quando desideri un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.
Rivolgersi a un career coach può essere particolarmente utile per sbloccare queste situazioni:
- Transizioni di carriera: vuoi cambiare settore o ruolo professionale mettendo in campo tutto ciò che puoi offrire.
- Avanzamento professionale: hai necessità di prepararti a ruoli di maggiore responsabilità.
- Sviluppo di competenze: vuoi migliorare specifiche abilità o acquisirne di nuove.
- Ricollocazione professionale: vuoi reinserirti sul mercato dopo aver perso il lavoro
Differenza tra career coaching e consulenza professionale
È importante distinguere tra career coaching e consulenza professionale. Mentre il consulente offre soluzioni specifiche basate sulla sua esperienza, il career coach facilita il cliente nell’individuare autonomamente le proprie soluzioni, promuovendo consapevolezza e responsabilità personale.
La Consulenza è quell’attività che si fonda essenzialmente sul parere dell’esperto. A differenza del processo di coaching, la consulenza ha l’obiettivo di trovare soluzioni atte a risolvere delle problematiche. Chi richiede una consulenza sa di ricevere, in cambio, quelle informazioni necessarie alla risoluzione di specifiche criticità. Perché la consulenza raggiunga effettivamente quello che è il suo obiettivo, il presupposto deve essere una preparazione teorica o pratica certa del consulente a cui ci rivolgiamo. Il coach, invece, è un allenatore di abilità personali e professionali. È come una guida che accompagna il suo assistito, cercando di trasmettere il suo metodo comportamentale per raggiungere specifici obiettivi di vita.
Come si affronta una transizione di carriera?
Le difficoltà più comuni in un cambiamento professionale
Una transizione di carriera non è mai facile, proprio perché presuppone una preparazione mentale adeguata. L’Harvard Business Review ha sintetizzato in sei punti principali le sfide che le persone devono affrontare in questi casi:
1) Rimuginare e dubitare di sé stessi
“Dovrei restare o andare?” Questa è la prima sfida a cui la nostra mente ci sottopone e che ci chiede di uscire dal loop del dubbio. Molti professionisti trascorrono anni a dibattere tra sé e sé, chiedendosi se sia opportuno lasciare o meno le loro aziende, decidendosi solo quando l’insoddisfazione diventa intollerabile e si è ormai giunti al punto critico di non ritorno.
2) Sentirsi in colpa
È normale aver costruito negli anni un rapporto di fiducia con i colleghi: lasciare una posizione, sopratutto a livelli alti, lascia sicuramente un grande vuoto in chi resta. Questo è un meccanismo traditore perché fa leva su sensi di colpa che non sono tali: sono emozioni perfettamente naturali e comprensibili che dobbiamo imparare a distinguere e affrontare.
3) Paura di perdere lo status
Decidere di lasciare una posizione dopo anni significa anche lasciare il riconoscimento professionale che ci era riconosciuto e… ripartire in qualche modo da zero.
4) Adattarsi
La flessibilità e la volontà di adattarsi a nuovi modi di fare le cose potrebbe essere una dura prova. Per chi sceglie di passare da un grande ambiente a un’organizzazione più piccola, ad esempio, diventa essenziale essere intraprendenti e versati nel multitasking. Al contrario, invece, occorre osservare con attenzione i processi e inserirsi nel modo più fluido possibile.
5) Gestire le percezioni dei nuovi colleghi
Agli occhi dei nuovi colleghi le nostre competenze potrebbero apparire “diverse”. È necessario, in questi casi, fermarsi ad analizzare quali comportamenti sono da enfatizzare o evitare.
6) Bilanciare emozioni opposte
Queste fasi generano un mix di eccitazione e tristezza. L’emozione per un nuovo capitolo professionale si potrebbe mescolare con la paura di fallire o con la malinconia per ciò che si è lasciato alle spalle.
Ognuna di queste sfide è comunque un’opportunità di crescita. L’incertezza alla base di ciò che non sappiamo sul nostro futuro è terreno fertile per mettersi in gioco e confermare le proprie competenze, oppure, crearne di nuove.
L’importanza di un piano strategico per la ricollocazione
Dopo aver analizzato tutte queste sfide, vien da sé che per affrontarle serva un piano strategico ben definito. La ricollocazione e le transizioni di carriera sono processi delicati che non possono lasciare nulla al caso, anzi.
Un piano strategico dovrebbe includere:
- Analisi delle competenze: Identificare punti di forza e aree di miglioramento.
- Obiettivi chiari: Stabilire mete realistiche e misurabili.
- Strategie di networking: Costruire e mantenere relazioni professionali significative.
- Progetti professionali: Definire i piani di azione per raggiungere l’obiettivo professionale.
I Benefici del Career Coaching
Sviluppo di nuove competenze e valorizzazione del proprio profilo
Il career coaching aiuta a identificare le competenze trasferibili da una posizione lavorativa a un’altra, ma anche a svilupparne di nuove, rendendo così il profilo professionale più competitivo nel mercato del lavoro. In un periodo di transizione, è cruciale comprendere quali skill siano maggiormente richieste nel proprio settore di riferimento o in quelli emergenti. Un career coach fornisce strumenti per analizzare il proprio bagaglio di competenze, individuare eventuali lacune e suggerire percorsi per colmarle.
Preparazione a colloqui e negoziazione salariale
Affrontare un colloquio di lavoro con sicurezza è essenziale per distinguersi dai concorrenti. Un career coach fornisce tecniche per migliorare la comunicazione verbale e non verbale, affrontare le domande più difficili e presentarsi in modo convincente. Le sessioni di mock interview (simulazione di colloqui) sono particolarmente utili per affinare la capacità di rispondere con sicurezza e professionalità
Il ruolo del career coach nella transizione
Definizione di obiettivi professionali chiari e realistici
Il coach collabora con il coachee per stabilire mete specifiche, misurabili e raggiungibili, in linea con le proprie aspirazioni e con le richieste del mercato.
Un obiettivo ben definito fornisce una direzione chiara, evita sprechi di tempo e risorse e aiuta a mantenere alta la motivazione durante il percorso di transizione. Attraverso un’analisi approfondita, il coach guida il professionista nella costruzione di un piano d’azione dettagliato, identificando le tappe necessarie per raggiungere il successo.
Creazione di un percorso personalizzato di crescita
Non dovrebbe essere necessario specificare che ogni transizione di carriera è unica, proprio perché si basa sulla crescita e sul cambiamento del diretto interessato. Quello che però è meno ovvio, è che ogni percorso merita quindi una strategia ad hoc: il career coach deve essere in grado di conoscere il proprio coachee e proporre un piano di azione su misura.
Sei pronto a trasformare la tua carriera?
Affrontare una transizione professionale è una sfida, ma con il giusto supporto puoi trasformarla in un’opportunità di crescita. Se vuoi migliorare le tue competenze, ottimizzare il tuo profilo e accedere a nuove opportunità lavorative, il career coaching di ARU ti offre un percorso su misura per raggiungere i tuoi obiettivi con sicurezza.
Scopri come possiamo aiutarti. Richiedi una consulenza gratuita!


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