SMART WORKING: ANCHE IN TICINO?
SMART WORKING: ANCHE IN TICINO?
Ne avete mai sentito parlare? Lo smart working è sinonimo di flessibilità, intesa come possibilità di combinare al meglio i bisogni dei collaboratori con le esigenze del business. È un modo nuovo di organizzare il proprio lavoro, concentrandosi sull’ottenimento di risultati e non sul tempo trascorso in ufficio. Flessibilità di turni, ruoli e spazi permettono di impostare il rapporto con i collaboratori sulla base della fiducia e della responsabilizzazione. L’azienda automaticamente diventa più reattiva non solo ai bisogni dei lavoratori ma anche alle nuove sfide del mercato.
I benefici di questo modo di lavorare sono molteplici, sotto tutti i punti di vista.
Per le aziende, ad esempio, si possono misurare in termini di miglioramento dell’engagement e quindi della produttività, riduzione dell’assenteismo e dei costi per gli spazi fisici.
Per i collaboratori, invece, i benefici si misurano con il miglioramento del work-life balance, l’aumento della felicità interiore intesa come soddisfazione e motivazione.
Infine anche l’ambiente vanta di benefici in quanto si ridurrebbe l’emissione di Co2 grazie alla diminuzione di spostamenti.
Ma quali sono le nuove frontiere dello smart working?
- Flessibilità oraria, intesa come maggiore autonomia in termini di luogo e spazio di lavoro.
- Flessibilità produttiva, per stimolare la performance il personale viene formato e messo nelle condizioni di poter lavorare liberamente ma con responsabilità.
- Flessibilità dei ruoli, il personale che viene formato ed è in grado di svolgere più ruoli ha la possibilità di organizzare autonomamente il proprio turno di lavoro scegliendo tra diverse mansioni.
Esso è quindi un’opportunità di innovazione, organizzativa ma ancor prima culturale. Oggi lo smart working è diventato quasi una realtà in molti paesi. In Svezia, ad esempio, è stato ridotto anche l’orario di lavoro a 6h/gg portando un incremento di efficienza e di felicità.
Ma in Ticino ne avete mai sentito parlare?
Noi di ARU possiamo testimoniare l’efficacia dello smart working in quanto diversi membri del nostro team lavorano da casa alcuni giorni a settimana.
Consigliamo vivamente a tutte le aziende di testare personalmente l’efficacia di questo metodo e di lasciare maggiore libertà di organizzazione ai propri collaboratori.
Aumentando il benessere del lavoratore, miglioreranno anche i risultati!
Sabrina Tabacchi
Ne avete mai sentito parlare? Lo smart working è sinonimo di flessibilità, intesa come possibilità di combinare al meglio i bisogni dei collaboratori con le esigenze del business. È un modo nuovo di organizzare il proprio lavoro, concentrandosi sull’ottenimento di risultati e non sul tempo trascorso in ufficio. Flessibilità di turni, ruoli e spazi permettono di impostare il rapporto con i collaboratori sulla base della fiducia e della responsabilizzazione. L’azienda automaticamente diventa più reattiva non solo ai bisogni dei lavoratori ma anche alle nuove sfide del mercato.
I benefici di questo modo di lavorare sono molteplici, sotto tutti i punti di vista.
Per le aziende, ad esempio, si possono misurare in termini di miglioramento dell’engagement e quindi della produttività, riduzione dell’assenteismo e dei costi per gli spazi fisici.
Per i collaboratori, invece, i benefici si misurano con il miglioramento del work-life balance, l’aumento della felicità interiore intesa come soddisfazione e motivazione.
Infine anche l’ambiente vanta di benefici in quanto si ridurrebbe l’emissione di Co2 grazie alla diminuzione di spostamenti.
Ma quali sono le nuove frontiere dello smart working?
- Flessibilità oraria, intesa come maggiore autonomia in termini di luogo e spazio di lavoro.
- Flessibilità produttiva, per stimolare la performance il personale viene formato e messo nelle condizioni di poter lavorare liberamente ma con responsabilità.
- Flessibilità dei ruoli, il personale che viene formato ed è in grado di svolgere più ruoli ha la possibilità di organizzare autonomamente il proprio turno di lavoro scegliendo tra diverse mansioni.
Esso è quindi un’opportunità di innovazione, organizzativa ma ancor prima culturale. Oggi lo smart working è diventato quasi una realtà in molti paesi. In Svezia, ad esempio, è stato ridotto anche l’orario di lavoro a 6h/gg portando un incremento di efficienza e di felicità.
Ma in Ticino ne avete mai sentito parlare?
Noi di ARU possiamo testimoniare l’efficacia dello smart working in quanto diversi membri del nostro team lavorano da casa alcuni giorni a settimana.
Consigliamo vivamente a tutte le aziende di testare personalmente l’efficacia di questo metodo e di lasciare maggiore libertà di organizzazione ai propri collaboratori.
Aumentando il benessere del lavoratore, miglioreranno anche i risultati!
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